I CIO devono dare una scossa alla loro strategia di integrazione per consentire la trasformazione digitale

Gartner_integrazione_iPaaSLa scorsa settimana Gartner ha pubblicato un nuovo rapporto intitolato Appello dei CIO all'azione: Date una scossa alla vostra strategia di integrazione per attivare un programma di trasformazione digitale. In un sintesi del rapporto su LinkedIn, conclude Massimo Pezzini, VP e Fellow di Gartner:

"Il passaggio a un'integrazione pervasiva fai-da-te e self-service, realizzata da specialisti e non - tra cui sviluppatori LoB, amministratori SaaS, analisti di dati e utenti aziendali - è imperativo per supportare strategie come il business digitale, l'IT bimodale, l'ERP post-moderno e gli analytics".

È possibile scaricare il rapporto completo sul sito web di SnapLogic. Si tratta di un'ottima panoramica di ciò che è cambiato e del motivo per cui è necessario "rivedere la propria strategia di integrazione come priorità assoluta". Il rapporto contiene anche un caso di studio sul cliente SnapLogic Adobe. Ecco alcuni punti salienti:

"Adobe sta gradualmente implementando una strategia di integrazione fai-da-te mettendo a disposizione di integratori ad hoc e cittadini una HIP comune basata sull'offerta iPaaS Elastic Integration Platform di SnapLogic. L'uso della [piattaforma di integrazione ibrida] HIP da parte dei non specialisti è facilitato da un team di servizio della piattaforma di integrazione centrale, che fornisce formazione, tutoraggio, best practice e supporto. Questo team si occupa anche della manutenzione e dell'evoluzione di HIP e fornisce modelli e framework di integrazione riutilizzabili, che vengono poi messi a disposizione degli utenti tramite un portale di integrazione self-service.
L'iniziativa di integrazione fai-da-te è stata avviata nell'agosto 2014 e da allora ha registrato progressi significativi. Nei primi 10 mesi, circa 400 integratori ad hoc e cittadini sono stati abilitati a utilizzare l'HIP dell'azienda. Il lavoro collettivo di questi non specialisti ha prodotto oltre 600 interfacce di integrazione e più di 200 API, un carico di lavoro che richiederebbe anni per l'implementazione di un classico centro di competenza per l'integrazione".

Vi invito a scaricare e leggere l'intero rapportoredatto da Massimo Pezzini, Benoit J. Lheureux e Keith Guttridge.

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