Il sistema del self-service non è una novità né un approccio nuovo. In realtà, il concetto di self-service esiste da secoli, fin dal 1500, quando i buffet o gli smörgåsbord in Svezia, con l'intento di sfamare gli ospiti affamati. Nel 1917, a Memphis, nel Tennessee, nacque il primo negozio di alimentari veramente self-service, dove i clienti potevano servirsi da soli. Trent'anni dopo, in California, è stata aperta la prima stazione di servizio self-service in cui le pompe di benzina erano gestite da un computer. Infine, nel 1966 sono stati introdotti nel Regno Unito i bancomat, per dare ai cittadini la possibilità di effettuare transazioni finanziarie in qualsiasi momento.
Il concetto di self-service ha continuato a diventare una realtà in molti settori, cambiando il modo in cui l'uomo vede e si approccia alla gestione di compiti semplici e complessi. I settori sopra citati (ospitalità, vendita al dettaglio, petrolio e servizi finanziari) hanno dato il potere della convenienza ai propri clienti, consentendo loro di servirsi da soli e riducendo i costi generali per le proprie organizzazioni e, in ultima analisi, per i clienti sotto forma di prezzi più bassi.
E se il concetto di self-service si applicasse oltre i confini dell'erogazione di benzina, denaro, caramelle, caffè o di una transazione online?
Come il self-service accelera l'integrazione aziendale
L'integrazione di applicazioni e dati è sempre stata un'impresa enorme per le aziende, anche solo per far dialogare due sistemi. Con il crescente numero di applicazioni on-premises e cloud necessarie per fare business su scala industriale, l'integrazione aziendale continua a diventare più difficile e la prima risposta delle aziende è ancora quella di assumere altri sviluppatori per risolvere il problema.
Nel 2018 la maggior parte delle aziende impiega ancora decine di sviluppatori nel back office per scrivere codice e creare connessioni tra le applicazioni. Con questo approccio, le aziende con obiettivi di business in rapida evoluzione e set di competenze diverse degli sviluppatori non possono fare a meno di ereditare un debito tecnico sempre più grande, confondendo al contempo la loro architettura tecnologica. Di conseguenza, le aziende ricadono nello stesso schema di soluzioni rapide per soddisfare i requisiti aziendali con integrazioni fragili codificate a mano. E sono proprio queste soluzioni rapide che possono ritorcersi contro ogni volta che il codice richiede una manutenzione per il versioning dei sistemi o che si presenta un nuovo progetto aziendale.
Oggi, un progetto medio di integrazione aziendale richiede normalmente fino a sette mesi e un esercito di sviluppatori per essere completato. Ma cosa succederebbe se aggiungessimo l'integrazione self-service al mix? Le integrazioni self-service consentono alle aziende di ridefinire l'intero approccio alla creazione di integrazioni e di affidarsi ai metodi tradizionali utilizzati per decenni.
Grazie al self-service, i team e i reparti possono creare le proprie integrazioni aziendali senza dover aspettare che gli sviluppatori scrivano, riscrivano, aggiornino o modifichino il codice di qualsiasi progetto di integrazione. Saranno liberi di automatizzare le integrazioni in pochi minuti senza dover imparare le API di ogni applicazione.
Ridefinizione delle integrazioni di applicazioni e dati
Le aziende che non ricorrono più alla scrittura di codice o all'uso di soluzioni puntuali per collegare sistemi e applicazioni sanno che le loro integrazioni sono abbastanza agili da muoversi in parallelo con le esigenze digitali in evoluzione della loro azienda e dei loro clienti.
Molte aziende leader tra le Fortune 500 hanno adottato l'integrazione self-service, utilizzando SnapLogic Enterprise Integration Cloud (EIC), per collegare l'intero ecosistema tecnologico. Dalla connessione di stack tecnologici dipartimentali per il marketing, le vendite, la finanza e le risorse umane alla migrazione di sistemi on-premise verso cloud e alla semplificazione dei processi operativi, le aziende che si avvalgono del self-service non hanno più bisogno di un esercito di specialisti tecnici per supportare i colleghi del lato business.
Le aziende che sfruttano il self-service stanno democratizzando con successo lo sviluppo delle integrazioni, aiutando i dipendenti con diverse competenze tecniche a creare le proprie integrazioni per ottenere informazioni più rapide. I progetti di integrazione aziendale richiedono oggi in media meno di due mesi per essere completati, rispetto ai sette mesi necessari per realizzarli manualmente, con una riduzione di oltre l'80%.
Come nel caso dei negozi di alimentari e delle stazioni di servizio self-service, l'integrazione self-service non è una novità, ma un agente di cambiamento che trasforma completamente il modo in cui le integrazioni vengono percepite, costruite e mantenute. Le integrazioni aziendali self-service non sono più scoraggianti e un giorno le aziende potranno, si spera, relegare la codifica manuale legacy al modo in cui si fa il pieno di benzina. Quel giorno è già arrivato per le aziende che utilizzano SnapLogic.