SAN MATEO, California - 22 agosto 2017 - SnapLogic, leader nell'integrazione self-service di applicazioni e dati, ha annunciato oggi i risultati del suo ultimo studio sui dati disconnessi, che ha evidenziato come il 90% dei dipendenti sia gravato da compiti noiosi e ripetitivi che potrebbero essere facilmente automatizzati.

In effetti, queste attività - che comprendono la ricerca di dati, l'inserimento di dati, l'elaborazione e l'analisi di dati e la combinazione di dati provenienti da più fonti - costano alle aziende in media 19 giorni lavorativi all'anno per dipendente. Questo sta incidendo pesantemente sulla produttività dell'azienda, visto che ben nove utenti su dieci dedicano il loro tempo a queste noiose attività automatizzabili piuttosto che ad attività a valore aggiunto.

Questo calo di produttività sta frustrando i lavoratori. Un quarto (25%) ritiene che la disconnessione dei dati provochi un ritardo nello sviluppo di nuovi prodotti o servizi, lasciandoli indietro rispetto alla concorrenza. Più di sei persone su dieci (61%) ritardano costantemente i progetti a causa della lentezza nell'integrazione dei dati.

Il 44% degli intervistati ha dichiarato la mancanza di collaborazione tra i vari reparti e il 57% ha ammesso che la propria organizzazione è alle prese con i silos di dati: è probabile che i dipendenti di diverse parti dell'azienda lavorino con dati simili ma in sistemi diversi, lasciando i dati stessi aperti all'interpretazione delle persone che li trattano o, in alcuni casi, mancando del tutto.

Lo studio, condotto dalla società di ricerca indipendente Vanson Bourne, ha infatti rilevato che quasi due terzi (64%) degli intervistati di aziende con oltre 500 dipendenti concordano sul fatto che le lacune di dati nella loro organizzazione influiscono negativamente sulla loro produttività.

Gaurav Dhillon, fondatore e CEO di SnapLogic, ha dichiarato: "I progetti di trasformazione digitale sono pensati per aumentare la velocità e l'agilità delle aziende e creare forza lavoro più felice e produttiva. Tuttavia, continuiamo a riscontrare il problema dei dati isolati, che costringono i lavoratori a dedicare troppo tempo a mansioni ripetitive e routinarie, con il risultato di paralizzare la produttività dell'organizzazione. Questo è particolarmente problematico nelle aziende più grandi, come quelle incluse in questa ricerca, dove è probabile che ci siano più sistemi, più dipartimenti e progetti più grandi rispetto alle imprese più piccole".

Dato che quasi tutti gli intervistati (98%) hanno dichiarato che la loro organizzazione implementa progetti che richiedono l'accesso ai dati aziendali da più sistemi, l'onere sulla produttività causato dalle lacune dei dati è significativo. La ricerca ha rivelato che le persone nelle grandi organizzazioni utilizzano regolarmente, in media, sette diverse applicazioni e sistemi aziendali, con gli addetti all'IT che ne utilizzano più degli utenti aziendali (otto contro cinque). Le aziende di servizi finanziari sono quelle più cariche di sistemi diversi, con un utilizzo medio di nove applicazioni.

Tuttavia, gli intervistati sono consapevoli dei problemi e della necessità di risolverli. La stragrande maggioranza (91%) di coloro che utilizzano più applicazioni o sistemi vede la connessione di dati, applicazioni e sistemi come un'azione vantaggiosa per la propria organizzazione, con il 37% che la considera un'azione essenziale. In media, infatti, gli intervistati hanno ipotizzato di poter ottenere un aumento dell'efficienza del 28% grazie a una maggiore attenzione all'automazione dei processi relativi ai dati.

Dhillon ha concluso: "Man mano che i costi di produttività legati alla disconnessione dei dati diventano più evidenti per le aziende, stiamo iniziando a vedere un cambiamento di atteggiamento verso la necessità di un'integrazione più intelligente e veloce dei dati. Il fatto che dipendenti altamente qualificati dedichino gran parte del tempo a noiose attività automatizzabili, anziché ad attività a valore aggiunto, non solo rappresenta uno spreco di tempo e denaro, ma ha anche un impatto negativo sul morale, in quanto i dipendenti si annoiano e si sentono frustrati dalla ripetizione degli sforzi. Con le moderne organizzazioni che si affidano a più applicazioni per far progredire l'azienda, è più che mai importante che i dati scollegati siano rassegnati al passato".

Per esaminare i risultati completi dello studio "The Productivity Pains of Disconnected Data", fare clic qui.

*Informazioni sulla ricerca
La ricerca è stata condotta dalla società di ricerca indipendente Vanson Bourne nei mesi di aprile e maggio 2017. Sono state condotte 500 interviste in totale, comprendenti 250 responsabili IT e 250 utenti aziendali di applicazioni basate su cloud o ospitate esternamente. Gli intervistati provenivano da grandi organizzazioni con più di 500 dipendenti negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Informazioni su Vanson Bourne
Vanson Bourne è un'azienda indipendente specializzata in ricerche di mercato per il settore tecnologico. La nostra reputazione di analisi solida e credibile si basa su principi di ricerca rigorosi e sulla nostra capacità di raccogliere le opinioni di decisori senior in tutte le funzioni tecniche e commerciali, in tutti i settori e in tutti i principali mercati. Per maggiori informazioni, visitate il sito www.vansonbourne.com

Informazioni su SnapLogic
SnapLogic è leader mondiale nell'integrazione self-service. L'Enterprise Integration Cloud consente di collegare applicazioni, dati e dispositivi in modo semplice e veloce, senza dover ricorrere alla codifica. Centinaia di clienti tra i Global 2000, tra cui Adobe, AstraZeneca, Box, Capital One, GameStop, Verizon e Wendy's, si affidano a SnapLogic per automatizzare i processi aziendali, accelerare l'analisi e guidare la trasformazione digitale. SnapLogic è stata fondata dal veterano del settore dei dati Gaurav Dhillon ed è sostenuta da investitori di prim'ordine, tra cui Andreessen Horowitz, Capital One, Ignition Partners, Microsoft, Triangle Peak Partners e Vitruvian Partners. Per saperne di più: snaplogic.com.

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